- Norino Cani e Pietro Compagni
Bandiera della marina mercantile e da guerra della Repubblica Italiana, 1802
Non esiste alcuna copia di questa bandiera che è, però, riprodotta in una rara miniatura eseguita nel 1807 da Giambattista Gigola e raffigurante il vice re Eugenio di Beauharnais, ritratto a Venezia, con sullo sfondo Palazzo Ducale, S. Maria della Salute e l’imboccatura del Canal Grande dove è alla fonda un veliero battente tale modello di bandiera dove però, non è visibile se porti sul verde l’aquila reale, questa unica e preziosa testimonianza è conservata presso il Museo Marmottan di Parigi. Secondo la legge, comunque, il distintivo dei legni da guerra era la fiamma a tre colori. Un disegno acquerellato riproducente il vessillo della marina della prima Repubblica Italiana è conservato in una sconosciuta biblioteca, forse in Colombia, ed è descritto come Bandera de la guerra a muerte. Sono conosciute altre bandiere iconograficamente identiche, ma con il nero al posto del verde, che, probabilmente, furono suggerite dagli ufficiali napoleonici italiani esuli nelle Americhe, tra i quali Giuseppe Bavastro, negli anni tra il 1817 e il 1821, combattente nelle guerre per l’indipendenza delle colonie spagnole.
